
Marco Mariolini aveva 35 anni quando conobbe Monica Calò, una 25enne studentessa (originaria di Domodossola) di Psicologia all'Università di Padova. Si erano conosciuti tramite annunci, lui cercava una donna, lei un po' di compagnia. Si parlarono al telefono e decisero di incontrarsi proprio alla Stazione di Padova.
REWIND.
Chi sono costoro?
Antiquario della provincia di Brescia, Marco Mariolini, celava un terribile segreto, una perversione che rendeva le sue relazioni amorose un impasto morboso di violenza e ossessione. Mariolini era attratto dalle donne anoressiche, che "quando abbraccio ne posso sentire lo scheletro"; questo è ciò che scrive nella sua autobiografia "Il Cacciatore di Anoressiche" del 1997, un anno prima di trucidare la compagna Monica Calò, colpevole di aver reagito.
Mariolini era stato con molte donne prima di Monica, tutte anoressiche, tutte che assecondavano la sua perversione, ma che dopo un paio di settimane lo lasciavano. Lui non riusciva a spiegarsi questo fatto. E' stato anche sposato, Mariolini. Ma lasciò la moglie dopo aver visto che con la gravidanza, la donna aveva preso peso. Dopo aver incontrato Monica, e dopo essersi frequentati per un po' di tempo, lui la costringe ad abbandonare tutto per convivere con lui. Le nega gli studi, un lavoro, la famiglia ma soprattutto il cibo. Se tenta di ribellarsi, sono botte.
Monica prestò anche dei soldi all'uomo, agli atti del processo risultano 76 milioni delle vecchie Lire.
Inizia così la schiavitù di Monica che lentamente inizia a spegnersi in una tortura psicologica persistente e costante. Marco porta Monica al ristorante e mentre lui mangia piatti prelibati (in "Storie Maledette" si definisce un buongustaio) lei è costretta ad ordinare un te.
Monica cade anche in una leggera forma di bulimia, costretta a vomitare a furia di pugni nello stomaco, a detta di Mariolini la donna era consenziente. Le si blocca il ciclo mestruale, "ma eravamo d'accordo, è un buon contraccettivo".
Monica nel 1997 arriva a pesare 38 kg.
Nello stesso anno, come sopra citato, Mariolini pubblica la sua autobiografia. Una copia la regalerà anche a Monica lasciandole una dedica all'interno: "A Monica, con odio e con amore.".
Monica continua a morire dentro e consapevole di una morte certa, una sera al ristorante decise di ribellarsi. Mentre Marco era alla toilette, lei ordina un piatto di gnocchi invece che il solito te. Marco torna in sala e, infastidito dal gesto, si arrabbia con lei che scappa nelle cucine del ristorante tentando di mangiare ciò che aveva nel piatto. Davanti ai presenti, Mariolini la schiaffeggia violentemente. Quella sera decide di punirla. La spoglia e la lascia al freddo tutta la notte.
Monica non ci sta. Aspettando che lui si addormenti prende un martello e lo colpisce alla testa.
Monica e Mariolini si lasciano, lei si trasferisce a Domodossola dalla nonna ed è agli arresti domiciliari per tentato omicidio. Mariolini impazzisce e pur vedendo uno psichiatra, continua a tartassare Monica di chiamate, lettere e minacce dichiarandosi pronto ad uccidere lei o chiunque si metta in mezzo a loro. Monica tenta il suicidio, così come lui, nei momenti di delirio esprime il desiderio di uccidersi se non può riaverla.
Alla fine, Monica accetta di incontrarlo sulla spiaggia di Intra sul Lago Maggiore, il 14 luglio 1998. Sceglie un luogo affollato ma non serve a nulla.
Dopo l'ennesima scenata di violenza, Marco Mariolini colpisce Monica Calò con 22 coltellate. Nell'intervista a Storie Maledette, egli dichiara che non c'era altra alternativa. Doveva essere così.
Ora, sta scontando 30 anni di carcere.
Ora ci si aspetterebbe un commento personale o una sottospecie di profilo (molto dilettante) dopo questa carrellata di eventi. La verità è che non ne ho il coraggio o forse l'imparzialità per farlo. Io chiedo solo che si rifletta su questo, che si rifletta su ciò che certe donne subiscono o sono costrette a subire. A riflettere sul perché di questo amore morboso e perverso. E chiederci se anche intorno a noi, esistono persone così. Perché Mariolini non è un caso raro. Su questo potete starne certi.
Basta semplicemente guardarsi intorno per capire.
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